In questi giorni torna di grande attualità la questione delle intercettazioni, riportata di prepotenza agli onori della cronaca politica dalle vicende della P4, oggetto dell'inchiesta della procura di Napoli sulla ragnatela di rapporti del faccendiere Luigi Bisignani, una sorta di oracolo per cui politici, uomini d'affari, manager, funzionari pubblici si mettevano in fila. E al telefono, per avere istruzioni.
Le intercettazioni hanno portato allo scoperto tutto questo spaccato di illegalità e malcostume a cavallo di affari politica e potere. La maggioranza pensa di limitare la pubblicazione delle intercettazioni sui giornali, giocando sulla distinzione tra penalmente rilevanti e irrilevanti. Le conseguenze? Facile immaginarle: la stampa nel timore di 'conseguenze giudiziarie, rinuncerà a pubblicare qualsiasi tipo di intercettazione, con buona pace della necessità di una informazione completa e libera.
Tutto sta nel bilanciare il diritto (collettivo) all'informazione e il diritto (individuale) alla riservatezza, che pure è degno di tutela, ci mancherebbe. Ma questa maggioranza non ci garantisce questa cautela, questo equilibrio. Staremo a vedere.
Intanto ho scritto sul tema un articolo che è stato pubblicato sul sito di Pierferdinando Casini:
Vi invito a leggerlo e a commentarlo.
Stefano